Ho finito il mio romanzo. E adesso?


 Una delle ultime richieste che mi sono state fatte per questa rubrica è proprio questa: ma ora che ho finito il romanzo, come mi muovo?

Allora, facciamola facile: partiamo proprio dall'inizio.

Voi avete scritto un romanzo (lungo o corto che sia non ha importanza) e questo giace nel famoso cassetto. Buona norma sarebbe di lasciarlo decantare un pochino e rileggerlo con occhi e mente fresca dopo un po'. Questo vi aiuta a 'scorgere' da soli eventuali incongruenze.

Qui si aprono due strade: provare a mandarlo a una casa editrice o pubblicare come autori indipendenti.

Pubblicare con CE. 

Presentare un manoscritto a una casa editrice è un passo molto importante e richiede che sia fatto con molte accortezze. Prima cosa da fare: presentarlo al meglio. Quindi un testo impaginato bene, con un font chiaro e leggibile, possibilmente senza errori, con una sinossi degna di questo nome (n.b. la sinossi non è la trama, non è la quarta di copertina. La sinossi è un'esposizione dettagliata del vostro romanzo, dall'inizio alla fine. Una sorta di riassunto) corredato da una biografia coerente, avrà una chance in più di essere letto.

Quindi mettiamo che il vostro romanzo, a livello tecnico, sia pronto (o quanto meno curato al meglio). A questo punto non rimane che mandarlo a una casa editrice, ma attenzione, non fatelo a caso. Dovete individuare una CE che pubblica QUEL tipo di romanzo, il vostro genere. Totalmente inutile mandare un fantasy a una CE che pubblica solo rosa, quindi non resta che spulciare  i titoli in catalogo. Altra cosa molto importante è individuare se ACCETTANO manoscritti, altrimenti perderete solo tempo.

In tutta questa ricerca potrete imbattervi in CE a pagamento. CE medio/piccole che saranno interessate al vostro manoscritto, ma richiedono un contributo da parte dell'autore. Ognuno fa la scelta che vuole, ma taglio corto: state alla larga da questo tipo di pubblicazione.

Un'alternativa a tutto questo potrebbero essere i concorsi letterari (seri) ai quali mandare il vostro romanzo. Tra le tante sezioni in gara, spesso c'è proprio 'romanzo inedito' in cui il primo premio consiste proprio nella pubblicazione con una casa editrice. Questo non ci salva del tutto dall'incappare in una CE a pagamento, ma se siamo fortunati e abbiamo scelto il concorso giusto è un'opportunità molto valida. O quantomeno potrebbe essere un primo riscontro sulla validità del vostro testo. Un'altra alternativa ancora: provare ad affidarsi a un'agenzia letteraria. L'agente letterario è una figura molto importante e il suo compito (in parole povere) è di fare l'intermediario tra voi e una CE, aiutandovi a presentare al meglio il vostro testo. A volte (non sempre) le agenzie offrono anche un servizio di lettura e analisi del testo (a pagamento) per chi volesse 'testare' la propria scrittura.

Pubblicare in self.

Il Self Publishing è per tutti, ma non da tutti. Teoricamente chiunque potrebbe pubblicare in self, in pratica meh. Ci vuole una bella dose di intraprendenza, impegno e spirito critico. Il self publisher si deve di fatto sostituire all'editore e deve mettere in atto tutte le procedure che spettano alla CE.

Quindi per prima cosa devi avvalerti di un editor, una figura professionale che revisioni il tuo testo. Sì, professionale. No, tuo cuggino che aveva 10 a italiano non vale. Poi ti ci vuole un correttore di bozze (spesso una figura copre entrambe le cose), un grafico per la copertina, chi ti impagina il testo e chi ti fa le veci di un ufficio stampa. Così sembra spaventoso, ma con impegno ce la si fa, l'importante è affidarsi a figure professionali in grado di colmare le vostre lacune sul tema. (di tutte queste figure parleremo nel prossimo articolo)

La mia esperienza:

Io conosco entrambe le realtà e ho avuto la fortuna (per quanto riguarda la CE) di lavorare con un colosso come il Gruppo Mondadori; allo stesso tempo ho trovato la mia cifra nel Self Publishing, una realtà che mi sta dando tante soddisfazioni. Cosa è meglio? Cosa è peggio? Non c'è una risposta definitiva, c'è solo una risposta personale. Dipende da cosa si vuole 'in quel momento', quale strada vogliamo far intraprendere al nostro romanzo, le nostre esigenze e cosa ci è più congeniale in quel momento. Entrambe le possibilità (purché siano fatte con serietà e competenza) sono validissime. Quindi il consiglio spassionato che vi do è: prendetevi del tempo e pensateci bene. Valutate i rischi, i benefici e i costi di entrambe le opzioni, in ogni caso lavorate bene (anche avvalendovi di un editor personale prima di spedire il manoscritto a una CE). Il discorso sulla pubblicazione è lungo e complesso, qui ho cercato solo di dare un'infarinatura di base. Magari più avanti affronteremo temi più specifici. In ogni caso vorrei fosse chiara una cosa: scrivere e pubblicare non è uno scherzo, non è un passatempo; è un lavoro serio che prevede impegno e costanza. Tenete in mente questo mentre stringete al petto il vostro manoscritto e buona fortuna. 



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