La scaletta serve davvero?


 

Dipende. 

Se provaste a fare questa domanda in un gruppo frequentato da scrittori, le risposte potrebbero essere tante e tutte diverse.

A: C'è chi preferisce pianificare punto per punto.

B: C'è chi scrive a braccio e riguarda tutto alla fine.

C: C'è chi la butta giù per poi stravolgerla.

D: C'é chi si segna solo i punti salienti.

E: C'è chi non la usa per niente.

Ognuno ha il suo metodo e su questo non c'è una regola. L'unica cosa che mi viene da sottolineare è: il contesto cambia a seconda del genere che scriviamo. Esempio: gli scrittori di gialli e thriller possono non avvalersi della scaletta? Ne dubito (ma questo rimane un dubbio mio) perché questo genere comporta una serie di incastri talmente perfetti da essere studiati a tavolino. Discorso diverso per un romance o una commedia dove ci possiamo permettere 'divagazioni' fuori scaletta senza che il tutto venga rimesso in discussione. Un'altra cosa da non sottovalutare è la lunghezza: più la nostra storia è lunga, più la scaletta, a mio avviso, si fa necessaria perché si rischia di perdere il controllo. Tutto quello che scrivo può essere messo in discussione e mi preme sottolineare che non c'è una regola. Non c'è scaletta sì - scaletta no. Dipende da voi, da come vi trovate meglio, da come preferite lavorare. Quindi non date retta a chi vi dice DEVI fare la scaletta e nemmeno a chi vi dice SCRIVI SENZA che è meglio. L'unica cosa sarebbe provare. Un po' come quelle persone che per andare a fare la spesa fanno la lista punto per punto seguendo il percorso del supermercato e quelle che invece vanno a braccio, a sentimento avendo tutto in testa. Nel primo caso indubbiamente si fa prima e non ci si dimentica nulla, nel secondo si rischia di dimenticarsi qualcosa e fare avanti indietro perdendo tempo. Non è detto però; magari nel secondo caso la persona in questione ha tutto chiaro in mente e porterà a casa la spesa che si era prefissata. Forse ci ha messo un pochino di più, ma forse no. Questo per farvi capire che è una questione di metodo. Ognuno ha il suo.  

Scrivere la scaletta ha indubbiamente dei vantaggi, ci fa avere sotto gli occhi tutta la storia e scorrendo i vari punti collegati tra loro ci permette di individuare, eventualmente, dei buchi di trama. Non solo: ci aiuta anche a focalizzarci su determinate scene e scrivere un capitolo piuttosto che un altro. Tuttavia la scaletta non deve spaventare, non è scritta nella pietra; la scaletta è fatta anche per essere stravolta e tutto questo fa parte del processo creativo. L'importante è che abbiate in mente prima l'idea della storia, poi la trama, infine butterete giù la scaletta. A quel punto potete mettervi al lavoro.

La mia esperienza: io uso la scaletta. A volte è proprio una scaletta di pochi pioli, altre volte una vera e propria scalinata. Più il romanzo è ostico, più mi rendo conto che 'fermare' i vari capitoli nero su bianco mi rende la vita più facile. Per la stesura dei gialli/thriller ho un metodo molto creativo: butto già la trama e poi individuo i  vari capitoli. Ogni capitolo ha una breve frase riassuntiva che viene trascritta in un post it; successivamente viene attaccato a una lavagnetta di sughero. Quindi ho avuto (nel caso di Io ti salverò, ad esempio)  un post it con su scritto:

 1 - Prologo bambine in barca

 2 - Sarah Jane da Harold

 3 - Sarah Jane Lizzie Bistrot 

e via dicendo. 

I vari punti salienti del romanzo sono stati attaccati alla lavagnetta, ma dalla prima messa in opera ho cambiato alcune cose. Ho aggiunte scene, ne ho tolte altre. Questo sistema mi permette non solo di avere un'occhiata istantanea del mio romanzo, ma di spostare i post it (le scene o capitoli) in modo che il libro ne acquisti di fluidità. Inoltre mi ha permesso di capire che in alcuni punti mancava un 'aggancio' concreto. A volte un capitolo (con frase di scena annesso) è diventato talmente lungo che è stato necessario farne due, quindi ho dovuto numerare di nuovo i capitoli e spostarli sulla lavagnetta. A volte invece ho accorpato due capitoli (Due scene, due post it), perché il punto saliente che credevo 'mi portasse via' pagine e pagine funzionava meglio se messo insieme a quello successivo. Insomma, la scaletta nella quasi totalità dei casi è fatta per essere stravolta, per cambiare, per essere una scala sì, ma mobile.

Per citare un film: tenete d'occhio le scale(tte), a loro piace cambiare! ;-) 

Commenti

  1. Eh vabè, già ti seguo su FB, da aspirante scrittrice sto giusto facendo un binge-reading su questo blog come se non ci fosse un domani, se poi mi ci piazzi pure la citazione dei miei amatissimi Harry Potter.... Come direbbe George: WHAT ELSE??? I love you dalle vicine Marche 🥰

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