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La verità, vi spiego, sulla scrittura (semi cit.)

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Tu scrivi la parola FINE. Non importa quanto tempo hai impiegato a scrivere il romanzo o quello che è, tu la scrivi. Hai detto tutto quello che c'era da dire. Hai finito. Manco per il cazzo. Da qui comincia quella fase bellissima di rilettura, revisione e riscrittura che è ostica sì, ma NECESSARIA. Quindi, dicevamo, metti la parola fine. Ti metti a rileggere? NO! Il testo deve decantare un po', come il vino. Lo devi lasciar stare lì, come se tu ci avessi litigato, ma cosa vuoi, ma chi ti conosce. Questo tempo è utile per farti rileggere con occhi nuovi quello che hai scritto e farti esclamare "Ma va' che puttanata ho scritto!" o far leggere una frase a tua figlia chiedendo "Ma l'ha aggiunta babbo questa frase? È uno scherzo?" o ancora "Ci deve essere un problema al pc perché non capisco questa passaggio." Invece l'hai scritte tu. Durante la stesura ti senti Ken Follett o l'ennesimo genio incompreso con un capolavoro tra le mani; ora

Cosa ho letto: Creature grandi e piccole di James Herriot

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Quando ho visto la locandina della serie su Sky non credevo ai miei occhi. Il mio veterinario preferito stava per arrivare in tv; parlo di James Herriot. Ho conosciuto Herriot nel '96 (come si evince dalla copertina della mia copia) e mi innamorai subito di questo dolce e ironico veterinario scozzese. Anche se sono passati tanti anni ricordo ancora le belle sensazioni che mi suscitò; il fatto che il romanzo fosse ambientato nello Yorkshire mi faceva apprezzare ancora di più il romanzo. A quel tempo avevamo già visitato la campagna inglese, il Galles e l'anno dopo avremmo scoperto l'Irlanda. Era l'ambientazione perfetta, quella che piaceva a noi. Questo romanzo è rimasto nella mia libreria per anni, ha superato tre traslochi e l'ho sempre spolverato con infinita tenerezza. È una di quelle storie belle, pulite, che fanno bene al cuore. La serie (quest'ultima nuova) non è da meno. È ironica, pacata, in poche parole 'deliziosa'. Sarà perché tutto ciò mi è fa

Cosa ho letto: IL BALLO di Irène Némirovsky

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Trama: Per i Kampf l'organizzazione del ricevimento, a cui sono invitati i maggiorenti della città, è un'occupazione serissima. Tutto deve funzionare alla perfezione, come il meccanismo di un prezioso orologio. Proprio per questo, il ballo, che dovrebbe segnare l'ingresso della quattordicenne Antoniette nella brillante società parigina, è un sogno più per la madre, volgare e arcigna parvenue, che per la ragazza. Con una scrittura precisa e senza fronzoli, Irène Némirovsky racconta la vendetta che Antoniette saprà prendersi. C'è sempre un certo pregiudizio e/o spavento nell'approcciarsi a un classico, ma mi sentirei di consigliare (qualora si volesse iniziare a farlo) proprio da questa breve opera. L'edizione che ho io è di appena 123 pagine (e 38 sono di introduzione) e narra proprio la preparazione a un ballo. Non è un ballo qualunque, però. L'evento è in realtà una sorta di riscatto per i Kampf, i quali non vedono l'ora di restituire (da poveri arricch

È uscito BUON NATALE MRS.BROWN!

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  C i siamo. Da oggi, ufficialmente, BUON NATALE MRS. BROWN entra nelle vostre case. Quello che ho da dire su questa novella lo troverete nei ringraziamenti e comunque ormai non è più un segreto: Mrs. Brown ci ha rapito, ci ha rubato il cuore e meritava senz'altro una storia tutta sua. C'è chi lo leggerà sotto le feste, chi lo leggerà subito, chi se lo gusterà con una tazza di tè, chi lo metterà sotto l'albero, chi lo regalerà. In ogni caso sarà come stare in vostra compagnia per tutto il periodo natalizio. Spero con tutto il cuore che vi piaccia e che possa tenervi compagnia così come l'ha tenuta a me tra una risata e un jingle natalizio. Ora è tutto vostro. Come sempre, abbiatene cura  TRAMA: Un reality show, un’adorabile vecchietta e un cottage vestito a festa. Sta per avvicinarsi il Natale e Mrs. Brown riceve la risposta che tanto aspettava: Hatty House sarà il protagonista di una puntata di un reality show incentrato sul turismo. In caso di vincita, la somma di den

Buon Natale Mrs. Brown - la mia novella natalizia

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Felicità. Oggi è il giorno e ve lo dico così: non potevo non passare le feste con la mia adorabile vecchietta. In attesa del prossimo romanzo, ecco qua una parentesi natalizia in compagnia di Mrs. Brown. Non so dirvi la gioia di aver realizzato uno dei miei più grandi sogni di autrice, ovvero: scrivere una novella di Natale. A mio avviso Oldbridge, le Cotswolds, ma soprattutto Mrs. Brown si prestavano benissimo per esaudire il mio desiderio. Ritroverete tutti i luoghi e i personaggi che più avete amato, ma anche qualche nuova conoscenza. Non so dire come mi senta; felice ed euforica come ogni volta che esco con un nuovo libro, ma anche grata per tutto il calore che avete riservato a me e la mia eccentrica vecchietta inglese. Non ci resta che aspettare qualche giorno per tuffarci nelle festività insieme a Mrs. Brown e passeggiare di nuovo tra i vicoli di Oldbridge p.s. La novella riserva una piccola piacevole sorpresa, anzi, tante piccole piacevoli sorprese, ma avremo modo di riparlarne

Perché i tuoi libri non si trovano in libreria?

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  "Ma tu, quando sarai in libreria? Sarebbe ora che qualche casa editrice ti scoprisse!" Ecco, dopo l'ennesima volta che mi viene detto, ci tengo a ribadire un concetto che snocciolo sempre di persona alle presentazioni, ma che a quanto pare qui viene poco afferrato. Io non ricorro al Self Publishing per ripiego. Il Self Publishing per me non è il piano B. È il piano A. Forse il piano B lo è stato col primo romanzo, ma dopo aver capito le grandi potenzialità che offre ed essermi confrontata con l'editoria tradizionale, il SP per me è diventata una dimensione in cui, adesso, mi muovo a mio agio. Il pregiudizio 'chi si autopubblica è uno scrittore mediocre che ricorre al Self Publishing perché scartato dalle case editrici', è sfumato da un pezzo. Ora è esattamente il contrario. La situazione si è ribaltata. Sono le CE che, con un massiccio lavoro di scouting, si adoperano per scovare libri sulle piattaforme di auto pubblicazione. Questo è un modo pulito e concr

L'importanza della copertina

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 Chi di voi sceglie un libro in base alla copertina? Io alzo la mano. Colpevole.  La copertina è il biglietto da visita di un libro, poi che la stessa rispecchi il contenuto o ne sia più o meno all'altezza, è un altro discorso. Io ammetto di lasciarmi incantare dalle belle copertine; che siano lucide, opache, non ha importanza ma, insieme a un titolo accattivante, fa sì che in una libreria fisica o on line, attiri la mia (e immagino la vostra) attenzione mentre faccio un giro tra gli scaffali virtuali e non. Una premessa a questo punto è necessaria: se il vostro manoscritto verrà pubblicato da una CE, la vostra voce in capitolo può variare a seconda di quanto siete autorevoli. Un autore affermato può 'mettere becco' dopo un incontro sul da farsi con la casa editrice. Dipende molto anche da quest'ultima: se è una CE seria (grande o piccola che sia) farà di tutto per andare incontro all'autore pur mantenendo la decisione finale. Altre volte invece non rimane che accet