Post

Consigli per scrivere meglio? Scrivere!

Immagine
Lo so, lo so, risposta troppo semplice la mia. Diciamo che in questa battuta un po' di verità c'è. Ci sarebbero da aprire tantissime parentesi, vediamone alcune: - se vuoi scrivere bene/meglio devi leggere. E tanto. Più leggi (e ti consiglio generi diversi), meglio è. Acquisirai tecniche, ti approccerai a nuovi stili, ti farai una cultura non solo come lettore, ma anche come scrittore. - partecipa a qualche corso di scrittura creativa tenuto da qualcuno di autorevole. Grazie ai social se ne trovano tanti, anche on line. - consulta e leggi manuali. Ma quelli seri, non 'Come scrivere un romanzo in tre giorni', quelle sono buffonate e stanne alla larga. Ci sono pubblicazioni molto valide e un bravo librario ti saprà certamente consigliare. - infine il banalissimo SCRIVI. La scrittura è sì attitudine, ma va allenata. Più scrivi e più scrivi meglio. Dedicale almeno un'ora al giorno, poco importa se sono pagine di un diario, lettere immaginarie o post sui social. Cimentat

Cosa ho letto: Cambiare l'acqua ai fiori di Valerie Perrin

Immagine
  Trama:  Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale. Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose. Lo ammetto, in genere sto lontana da quelli che io chiamo 'gli strilloni letterari'. Su 'Cambiare l'ac

Cosa ho letto: Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman

Immagine
  Spesso si sente dire che non siamo noi a scegliere un libro, ma un libro a scegliere noi. È quello che è successo a me con 'Eleanor Oliphant sta benissimo' di Gail Honeyman, edito da Garzanti. Non so quante volte in questi tre anni mi è passato sotto il naso, anche come 'fenomeno editoriale', ma non mi ci sono mai soffermata più di tanto. Avevo anche letto le recensioni bellissime, ma non mi aveva mai suscitato molto interesse. Tranne l'altro giorno. Ennesimo passaggio. Invece di scorrere, mi sono soffermata, ho scaricato l'anteprima ed è stato amore a prima vista, tanto da prendere la macchina e andare in una libreria del centro pur di iniziarlo il giorno stesso. Eleanor Oliphant ha scelto me, in questo preciso periodo, in cui mi sembra di vivere in una bolla. Come lei. La storia e la protagonista di questo 'delizioso' e angosciante romanzo sono due elementi da assimilare piano piano. Le recensioni parlano chiaro: o piace da matti o delude tantissimo,

Posso fare a meno dell'editor?

Immagine
  NO. Ma io a italiano avevo 10. NO . Ma me lo corregge mio cuggino, è un tipo che legge molto. NO . Ma l'ha letto mia mamma (cugina, sorella, mi nonna) e ha detto che è bello. NO . Mi sono avvalso di un'App, di un sistema, di un sito, e... NO . L'editing non è la correzione di bozze. L'ho riletto 8 volte e torna tutto. NO . E comunque 8 volte sono poche. Rileggilo e procurati un editor. Si capisce che è un NO chiaro e tondo? Fidatevi, per quanto a voi il vostro testo sembri PERFETTO, in realtà non lo è. Alla prima stesura è IMPOSSIBILE. Non solo: se siete alle prime armi c'è da metterci le mani in modo massiccio. Ai nostri occhi, il nostro libro, è come un figlio: si vedranno solo i pregi. A elencarci i difetti saranno quelli che non sono coinvolti emotivamente tipo la maestra, il capo scout, il prete della parrocchia, il suo allenatore di calcio e via dicendo. Vi diranno che sì, il bambino è tanto caruccio, ma dovrebbe smussare un po' quel piglio ribelle, esse

Ho finito il mio romanzo. E adesso?

Immagine
 Una delle ultime richieste che mi sono state fatte per questa rubrica è proprio questa: ma ora che ho finito il romanzo, come mi muovo? Allora, facciamola facile: partiamo proprio dall'inizio. Voi avete scritto un romanzo (lungo o corto che sia non ha importanza) e questo giace nel famoso cassetto. Buona norma sarebbe di lasciarlo decantare un pochino e rileggerlo con occhi e mente fresca dopo un po'. Questo vi aiuta a 'scorgere' da soli eventuali incongruenze. Qui si aprono due strade: provare a mandarlo a una casa editrice o pubblicare come autori indipendenti. Pubblicare con CE.  Presentare un manoscritto a una casa editrice è un passo molto importante e richiede che sia fatto con molte accortezze. Prima cosa da fare: presentarlo al meglio. Quindi un testo impaginato bene, con un font chiaro e leggibile, possibilmente senza errori, con una sinossi degna di questo nome (n.b. la sinossi non è la trama, non è la quarta di copertina. La sinossi è un'esposizione dett

Cosa ho letto: Diversity Hotel di Luca Zanforlin

Immagine
  Trama: Luca galleggia in una vita vuota dove tutto sembra sfiorarlo senza mai attraversarlo veramente. Ha da sempre un rapporto conflittuale con la famiglia, soprattutto con il padre, un ricco imprenditore che lui disprezza con tutto se stesso ma dal quale, comunque, continua a farsi mantenere. Un giorno l'avvocato di famiglia lo contatta per proporgli, o forse sarebbe meglio dire "imporgli", un lavoro: dovrà gestire per conto della famiglia un vecchio albergo vista tangenziale alla periferia di Milano. L'edificio è stato convertito in un condhotel, una struttura di mini appartamenti per affitti a medio termine. Per Luca è un'occasione imperdibile: finalmente potrà prendersi una rivincita sul padre, dal quale, a parte i soldi, non ha ricevuto mai altro se non critiche e biasimo. Con l'unico intento di squalificare la struttura e portare al fallimento l'impresa dell'uomo, Luca seleziona quello che dal suo punto di vista è un gruppo di disadattati ed e

Cosa ho letto: Central Park di Guillaume Musso

Immagine
Trama: New York. Otto del mattino. Alice, una giovane poliziotta di Parigi, e Gabriel, pianista jazz americano, si svegliano ammanettati l’una all’altro su una panchina di Central Park. Non si conoscono e non ricordano nulla del loro incontro. La sera prima Alice era a una festa sugli Champs-Elysées; Gabriel suonava in un pub di Dublino. Com’è possibile? Per capire cosa sta succedendo non possono fare altro che agire in coppia, e la verità che scopriranno finirà per sconvolgere le loro vite. Mi sono imbattuta in Guillaume Musso per caso, non ricordo nemmeno cosa stessi cercando, ma una volta letta la trama e l'incipit non sono riuscita più a staccarmi. Una poliziotta e un pianista jazz si svegliano su una panchina a Central Park, ammanettati tra loro. E non si conoscono. Già questo basterebbe per innescare nel lettore la domanda più ovvia 'Cosa è successo?', ma a tutto questo si aggiunge il fatto che la donna fino a poche ore prima era a Parigi e l'uomo in un Pub in Irl