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L'importanza della copertina

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 Chi di voi sceglie un libro in base alla copertina? Io alzo la mano. Colpevole.  La copertina è il biglietto da visita di un libro, poi che la stessa rispecchi il contenuto o ne sia più o meno all'altezza, è un altro discorso. Io ammetto di lasciarmi incantare dalle belle copertine; che siano lucide, opache, non ha importanza ma, insieme a un titolo accattivante, fa sì che in una libreria fisica o on line, attiri la mia (e immagino la vostra) attenzione mentre faccio un giro tra gli scaffali virtuali e non. Una premessa a questo punto è necessaria: se il vostro manoscritto verrà pubblicato da una CE, la vostra voce in capitolo può variare a seconda di quanto siete autorevoli. Un autore affermato può 'mettere becco' dopo un incontro sul da farsi con la casa editrice. Dipende molto anche da quest'ultima: se è una CE seria (grande o piccola che sia) farà di tutto per andare incontro all'autore pur mantenendo la decisione finale. Altre volte invece non rimane che accet

Cosa ho letto: Il domani tra di noi di Charles Martin

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  Trama: Un aereo da turismo cade sulle montagne innevate dello Utah. Ha solo due passeggeri: un ortopedico di trentanove anni, Ben Payne, e una giornalista di trentaquattro, Ashley Knox. Lui ha fretta di tornare a casa per rappacificarsi con la moglie con la quale aveva litigato, lei è in procinto di sposarsi. Il volo che avrebbero dovuto prendere a Salt Lake City per Denver è stato annullato per l'arrivo di una tempesta e Ben aveva noleggiato un aereo privato offrendo un passaggio alla ragazza conosciuta all'aeroporto. Ben, che ha delle costole rotte, e Ashley che una frattura al femore, devono affrontare una situazione al limite della sopravvivenza. Per fortuna lui è uno sportivo, un appassionato trekker e quindi in grado di organizzare riparo e di trovare cibo... Premessa: sono favorevole alla trasposizione cinematografica di un libro, non lo sono per niente al cambio di copertina che diventa una sorta di locandina di un film. Anche il titolo a mio avviso è fuorviante: Il d

Consigli per scrivere meglio? Scrivere!

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Lo so, lo so, risposta troppo semplice la mia. Diciamo che in questa battuta un po' di verità c'è. Ci sarebbero da aprire tantissime parentesi, vediamone alcune: - se vuoi scrivere bene/meglio devi leggere. E tanto. Più leggi (e ti consiglio generi diversi), meglio è. Acquisirai tecniche, ti approccerai a nuovi stili, ti farai una cultura non solo come lettore, ma anche come scrittore. - partecipa a qualche corso di scrittura creativa tenuto da qualcuno di autorevole. Grazie ai social se ne trovano tanti, anche on line. - consulta e leggi manuali. Ma quelli seri, non 'Come scrivere un romanzo in tre giorni', quelle sono buffonate e stanne alla larga. Ci sono pubblicazioni molto valide e un bravo librario ti saprà certamente consigliare. - infine il banalissimo SCRIVI. La scrittura è sì attitudine, ma va allenata. Più scrivi e più scrivi meglio. Dedicale almeno un'ora al giorno, poco importa se sono pagine di un diario, lettere immaginarie o post sui social. Cimentat

Cosa ho letto: Cambiare l'acqua ai fiori di Valerie Perrin

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  Trama:  Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale. Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose. Lo ammetto, in genere sto lontana da quelli che io chiamo 'gli strilloni letterari'. Su 'Cambiare l'ac

Cosa ho letto: Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman

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  Spesso si sente dire che non siamo noi a scegliere un libro, ma un libro a scegliere noi. È quello che è successo a me con 'Eleanor Oliphant sta benissimo' di Gail Honeyman, edito da Garzanti. Non so quante volte in questi tre anni mi è passato sotto il naso, anche come 'fenomeno editoriale', ma non mi ci sono mai soffermata più di tanto. Avevo anche letto le recensioni bellissime, ma non mi aveva mai suscitato molto interesse. Tranne l'altro giorno. Ennesimo passaggio. Invece di scorrere, mi sono soffermata, ho scaricato l'anteprima ed è stato amore a prima vista, tanto da prendere la macchina e andare in una libreria del centro pur di iniziarlo il giorno stesso. Eleanor Oliphant ha scelto me, in questo preciso periodo, in cui mi sembra di vivere in una bolla. Come lei. La storia e la protagonista di questo 'delizioso' e angosciante romanzo sono due elementi da assimilare piano piano. Le recensioni parlano chiaro: o piace da matti o delude tantissimo,

Posso fare a meno dell'editor?

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  NO. Ma io a italiano avevo 10. NO . Ma me lo corregge mio cuggino, è un tipo che legge molto. NO . Ma l'ha letto mia mamma (cugina, sorella, mi nonna) e ha detto che è bello. NO . Mi sono avvalso di un'App, di un sistema, di un sito, e... NO . L'editing non è la correzione di bozze. L'ho riletto 8 volte e torna tutto. NO . E comunque 8 volte sono poche. Rileggilo e procurati un editor. Si capisce che è un NO chiaro e tondo? Fidatevi, per quanto a voi il vostro testo sembri PERFETTO, in realtà non lo è. Alla prima stesura è IMPOSSIBILE. Non solo: se siete alle prime armi c'è da metterci le mani in modo massiccio. Ai nostri occhi, il nostro libro, è come un figlio: si vedranno solo i pregi. A elencarci i difetti saranno quelli che non sono coinvolti emotivamente tipo la maestra, il capo scout, il prete della parrocchia, il suo allenatore di calcio e via dicendo. Vi diranno che sì, il bambino è tanto caruccio, ma dovrebbe smussare un po' quel piglio ribelle, esse

Ho finito il mio romanzo. E adesso?

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 Una delle ultime richieste che mi sono state fatte per questa rubrica è proprio questa: ma ora che ho finito il romanzo, come mi muovo? Allora, facciamola facile: partiamo proprio dall'inizio. Voi avete scritto un romanzo (lungo o corto che sia non ha importanza) e questo giace nel famoso cassetto. Buona norma sarebbe di lasciarlo decantare un pochino e rileggerlo con occhi e mente fresca dopo un po'. Questo vi aiuta a 'scorgere' da soli eventuali incongruenze. Qui si aprono due strade: provare a mandarlo a una casa editrice o pubblicare come autori indipendenti. Pubblicare con CE.  Presentare un manoscritto a una casa editrice è un passo molto importante e richiede che sia fatto con molte accortezze. Prima cosa da fare: presentarlo al meglio. Quindi un testo impaginato bene, con un font chiaro e leggibile, possibilmente senza errori, con una sinossi degna di questo nome (n.b. la sinossi non è la trama, non è la quarta di copertina. La sinossi è un'esposizione dett